Classifica dei migliori hard disk esterni di Novembre 2024
Per Mac
Per Pc fisso
Per portatile
Wi-Fi
USB
SSD
Raid
Professionali
Per Iphone
Fisso
Ethernet
SCSI
Con Batteria
Collegabile alla TV
Autoalimentati
500 Gb
1 Tb
2 Tb
3 Tb
4 Tb
6 Tb
Oggi come oggi con tutti i supporti tecnologici che si usano quotidianamente, si produce una tale quantità di dati che a lungo andare non trova più spazio nel dispositivo portatile. Telefonini, tablet, phablet, (una via di mezzo tra lo smartphone e il tablet), computer portatili, sono ormai diventati necessari alla vita lavorativa e ludica di tutti quanti.
È impensabile prescindere da questi oggetti tecnologici che sono in grado di fare qualunque cosa, dalla semplice telefonata alla creazione di documenti, fotografie e filmati. Sono proprio questi ultimi due tipi di file che occupano molto spazio e che spesso non hanno necessità di rimanere nel telefono o nel computer. Per liberare byte sono stati inventati vari tipi di archiviazione più o meno gratuita su Internet, che però presentano l’inconveniente di non essere fruibili quando manca la rete.
Gli spazi cloud hanno il vantaggio di essere raggiungibili da qualsiasi dispositivo, tuttavia la loro grandezza è limitata ed oltre un certo numero di gigabyte costano soldi. Di filmati ad alta risoluzione e fotografie professionali ce ne staranno ben pochi, ma anche i semplici video delle vacanze o le foto ricordo con gli amici esauriranno ben presto lo spazio gratis a disposizione.
Da moltissimi anni in commercio vi sono supporti hardware di vario genere da poter collegare al computer ed oggi anche a telefono, tablet, televisione e dispositivi di gioco. Per ognuno ci vuole l’hard disk esterno adatto ed il primo passo per sceglierlo è proprio sapere il tipo di supporto per il quale andrà utilizzato.
I vantaggi dell’hard disk esterno
I vantaggi dell’hard disk esterno rispetto allo spazio su Internet, che comunque una cosa non esclude l’altra, sono molteplici.
Innanzitutto sono un supporto tangibile e utilizzabile in qualsiasi momento, rete o non rete, il che fa molto comodo per archiviare i dati in eccesso o che si vogliono conservare. Non bisogna dimenticare che computer e periferiche possono rompersi ed alcuni documenti, specialmente di lavoro, sono di importanza tale da non poterli perdere, specialmente se ci sono volute ore e ore per produrli.
Una volta archiviati in uno o più hard disk esterni sicuri, non ci sarà il rischio di dover buttar via tutto il lavoro in caso di rottura del computer o del tablet.
Quasi tutti i professionisti hanno un hard disk esterno portatile al seguito, sia per motivi di praticità che di velocità, perché un device pieno zeppo di dati diventerà molto lento e a rischio di frammentazione o infezione di virus, il che lo renderà molto difficile da usare.
Rendere il proprio supporto il più possibile sgombro è importante per farlo viaggiare alla massima velocità e senza problemi, dunque archiviare tutto quello che non serve nell’immediato è la scelta migliore.
Oltre ad avere dimensioni ragguardevoli in proporzione al prezzo rispetto agli spazi cloud, gli hard disk esterni hanno il grande vantaggio di non aver bisogno della rete Internet. Il cloud è raggiungibile da ogni dispositivo ma è risaputo che il Web non arriva dappertutto: moltissime zone d’Italia ed ambienti pubblici non ricevono il segnale o sono schermati.
Quando ci si trova al chiuso, in un ambiente schermato o dove non arriva il segnale Internet, basta collegare un piccolo hard disk esterno per avere a portata di mano tutto quello che serve. Inoltre non sempre il segnale della rete è abbastanza potente, pertanto caricare, scaricare o semplicemente visionare i documenti sul cloud può rivelarsi un’operazione lunghissima o addirittura impossibile.
Scegliere con consapevolezza
Considerando quanto detto sopra, una periferica di storage è necessaria per tutti e le aziende lo sanno, tanto che la scelta è talmente vasta da rimanere spaesati di fronte all’acquisto. Vi sono alcuni punti fondamentali da valutare per scegliere l’hard disk esterno adeguato alle proprie esigenze ed il primo è l’uso che dovrà esserne fatto.
Non basta semplicemente avere in mente di archiviare i dati in eccesso per fare spazio nel computer o nella Play Station, ma bisogna valutare quanto spazio serve, che cosa bisogna metterci e se il supporto rimarrà fermo, dovrà essere spostato o addirittura portato con sé tutto il giorno per motivi di lavoro.
La maggior parte delle caratteristiche da prendere in considerazione prima di acquistare un hard disk esterno non richiedono competenze tecnologiche particolari, tuttavia è indispensabile conoscere le differenze tra i vari tipi di dischi e anche alcune terminologie diventate ormai di uso comune nelle descrizioni degli articoli in vendita. Partendo dal presupposto di non sapere niente di hard disk esterni, vediamo nel dettaglio i punti fondamentali per scegliere senza sbagliarsi.
- Tipo di supporto e dati da archiviare
- Dimensioni
- Portabilità
- Velocità
- Interfaccia
- Resistenza agli urti
- Protezione dei dati
Tipi di hard disk esterni
Le dimensioni degli hard disk esterni si misurano in pollici e sono da 2,5 pollici e da 3,5 pollici. Oltre a questi esistono le unità di memoria a stato solido portatili, che sono più recenti rispetto agli hard disk ed hanno ancora un prezzo molto più elevato. Bisogna optare per queste ultime solamente in casi particolari, perché la tecnologia non è ancora allo stesso livello di affidabilità degli hard disk, dal momento che possono essere sovrascritti solamente per un numero limitato di volte.
Chiamate anche SSD, hanno il vantaggio di essere estremamente veloci e non aver bisogno di nessuna manutenzione, perché gli hard disk che siano interni o esterni, devono essere deframmentati con una certa frequenza oltre ad essere controllati con un buon antivirus e mantenuti in salute con vari tools più o meno gratuiti.
Gli SSD portatili usano una tecnologia completamente diversa rispetto agli hard disk e sono utili solamente se si ha bisogno di unità estremamente veloci, resistenti e leggere.
Gli hard disk esterni da 3,5 pollici sono i più voluminosi e pesanti in commercio ed hanno quasi sempre un alimentatore esterno, dunque necessitano di una presa di corrente per funzionare. Hanno il vantaggio di essere più veloci rispetto a quelli da 2,5 pollici ed anche più economici, tuttavia spostarli è piuttosto complicato sia per lo spazio che occupano sia perché hanno bisogno di una presa di corrente ed hanno un peso notevole.
Gli hard disk da 2,5 pollici sono la scelta migliore se devono essere spostati spesso, perché sono auto alimentati, piccoli e maneggevoli: basta collegarli al dispositivo con un cavo USB che funzionano. Di contro sono leggermente più lenti rispetto a quelli da 3,5 pollici e costano un po’ di più.
Interfaccia degli hard disk esterni
La maggior parte degli hard disk esterni si connette tramite standard USB 3.0 ed ha una velocità di 625 MB/s. Questo tipo di connessione è un’evoluzione della USB 2.0 ed è compatibile con la stessa, sebbene i dispositivi collegati viaggino alla velocità 2.0, ovvero 480 MB/s.
L’ultimo standard uscito in commercio è USB 3.1, che viene implementato nei più recenti computer e periferiche. È un’evoluzione del 3.0 ed esiste di due tipologie: quella di prima generazione che ha una velocità di trasferimento dei dati di 5 GB/s teorici e quella di seconda generazione che può arrivare fino a 10 GB teorici, quindi 1.250 MB/s.
Anche questo standard è retro compatibile con i precedenti, ma usa un tipo di connettore diverso chiamato USB Type-C, che ovviamente deve essere presente nel computer per poterci collegare l’hard disk esterno. In alternativa esistono degli adattatori da collegare alle porte USB standard per trasformarle in USB Type-C, che però riducono molto la velocità di trasferimento dei dati.
Il connettore USB più conosciuto viene chiamato standard oppure USB Type-A, ecco perché quello di ultima generazione è diventato Type-C. I computer Macintosh usano la tecnologia Thunderbolt che è arrivata alla terza generazione: la prima arriva fino a 10 GB/s, la seconda fino a 20 GB/s e la terza fino a 40 GB/s. Anche le porte Thunderbolt sono di due tipi, per la prima e seconda generazione si chiamano Mini Display, per la terza sono le USB Type-C.
Questo offre l’indubbio vantaggio che acquistando un hard disk esterno dotato di interfaccia USB 3.1 sarà compatibile sia con computer Windows che Macintosh, ma attenzione, perché la faccenda della compatibilità è molto delicata dato che esistono diversi tipi di tecnologie per archiviare i dati ed i formati non sempre funzionano con tutti i sistemi operativi.
Misurare la velocità degli hard disk
È difficile fare un confronto tra gli hard disk esterni da 2,5 pollici e quelli da 3,5 pollici, perché la scelta di migliore è collegata al tipo di uso che se ne farà. Quelli da 3,5 pollici sono più ingombranti ma anche più veloci ed economici, contrariamente a quelli da 2,5 pollici, trasportabili ma anche più lenti e fragili.
La velocità di tutti gli hard disk si misura in RPM, acronimo di Revolutions Per Minute, ovvero giri al minuto: quelli esterni da 3,5 pollici hanno una velocità di rotazione di 7.200 RPM, quelli da 2,5 pollici di 5.400 RPM. La velocità degli SSD si misura in un altro modo perché non hanno parti meccaniche in rotazione ma funzionano mediante transistor ed è per questo che sono così veloci: raggiungono i dati in qualsiasi punto del disco si trovino con lo stesso tempo, molto più rapido rispetto agli hard disk meccanici.
Un’altra caratteristica che determina la velocità dell’hard disk esterno è la cache, ossia quella parte della memoria interna dove vengono archiviati momentaneamente i dati recenti in modo da velocizzare il tempo di accesso agli stessi.
Quando si leggono le caratteristiche dell’hard disk esterno bisogna vedere anche la memoria cache, chiamata anche buffer: più sarà grande migliori saranno le prestazioni.
Unità ibride e a stato solido SSD
Si è parlato prima delle unità a stato solido, chiamate comunemente SSD, acronimo di Solid State Drive, che non hanno solo la caratteristica di essere le più veloci in commercio, ma diverse particolarità degne di essere conosciute. Queste memorie di massa usano la tecnologia di memoria flash basata su semiconduttori e si possono anche installare sui computer.
Le velocità raggiunte sono incredibili con sistemi operativi Windows, Linux e Macintosh. Essendo prive di parti meccaniche consumano anche meno ed in commercio ve ne sono di diversi tipi: da 2,5 pollici, gli mSATA, più piccoli dei precedenti e adatti anche a tablet e smartphone e il tipo SSD M.2, un’evoluzione degli altri di dimensioni ancora più piccole e compatte.
Oltre alla maggiore velocità, gli SSD sono più robusti degli hard disk perché non avendo parti meccaniche, se dovessero subire urti o cadere per terra i danni sarebbero decisamente inferiori. Inoltre sono migliori anche dal punto di vista della portabilità e della leggerezza.
Di contro l’affidabilità, come già accennato, è minore rispetto agli hard disk tradizionali e la durata anche, perché le sovrascritture possibili senza perdita di dati sono di inferiori. Inoltre, essendo di ultimissima generazione, costano molto di più e non sono compatibili con tutti i dispositivi.
Gli hard disk ibridi, conosciuti anche come SSHD, Solid State Hybrid Drives, sono hard disk tradizionali con all’interno una memoria di tipo flash, dunque coniugano la velocità degli SSD all’affidabilità e capacità degli hard disk portatili da 2,5 e 3,5 pollici.
Gli SSHD non hanno bisogno di nessun driver per funzionare perché la loro tecnologia è basata su un firmware interno.
I NAS
NAS è l’acronimo di Network Attached Storage, ossia dispositivo collegato alla rete per condividere una memoria con diverse periferiche. Più che un hard disk esterno si tratta di un vero e proprio computer dal funzionamento autonomo, che permette di contenere ogni tipo di file fruibile da tutti i dispositivi: computer, smartphone, tablet, consolle e televisioni.
Oltre ad archiviare i dati, i NAS permettono di fare lo streaming di film e musica direttamente sul device connesso, accedendo tramite Internet o la rete Wi-Fi di casa. Ad esempio si può vedere un film sul tablet oppure ascoltare della musica tramite il telefonino che si trovano nel NAS e si può farlo contemporaneamente, ovvero più utenti si possono collegare insieme utilizzando l’archivio per le proprie necessità.
Nel NAS ci si possono mettere tutte le e-mail piuttosto che lasciarle sull’host di rete, oppure controllare diverse stampanti o dispositivi collegati ad altrettanti computer.
Un’altra possibilità interessante è di potere scaricare direttamente dalla rete senza bisogno di accendere il computer perché nel NAS sono implementate molte funzioni indipendenti. Questi apparecchi possono funzionare anche come hosting per un sito Internet, risparmiando così sull’abbonamento del provider e avendo inoltre il controllo totale del proprio spazio Web. Vi sono moltissimi altri servizi che possono fare i NAS, infatti sono indicati più per le aziende che per i privati, dal momento che si tratta di oggetti professionali che hanno un certo costo.
La capacità di archiviazione è su hard disk che vengono alloggiati dentro contenitori interni chiamati bay, che sono sempre a coppie. Prendendo una coppia di hard disk da 6 TB con un NAS da due bay, lo spazio totale sarà di 12 TB.
Un aspetto molto comodo dei NAS è di poterli configurare in Raid, ossia avere un hard disk clone dell’altro in modo da scongiurare la perdita dei dati nel caso di rottura di uno dei due.
Hard disk esterni per PS4
A partire dalla PlayStation 4, Sony ha finalmente dato la possibilità ai propri utenti di collegare hard disk esterni alla famosa consolle. In questo modo è possibile ampliare la memoria interna con l’installazione di applicazioni e giochi, ma bisogna avere un minimo di conoscenze basilari per non rischiare di acquistare un articolo incompatibile.
Il taglio ideale degli hard disk va da 500 GB a 1 TB, considerando che poi di fatto la memoria reale sarà leggermente inferiore perché una parte di spazio sarà occupata da dati nascosti o criptati necessari alla consolle. È bene puntare su dimensioni più ampie, come due, tre o addirittura quattro TB, perché questi articoli sono molto robusti e duraturi, pertanto conviene di più fare una spesa cospicua inizialmente ma trovarsi con un prodotto che dura degli anni.
Gli hard disk esterni auto alimentati per la PS4 hanno bisogno come gli altri semplicemente di un cavo per essere collegati tramite porta USB 3.0, mentre gli altri necessitano anche di un alimentatore esterno.
Acquistare un hard disk esterno auto alimentato per la PS4 è la scelta migliore quando si ha l’abitudine di spegnere il dispositivo ogni volta che si smette di giocare e si ha bisogno di dimensioni inferiori ai 3 TB. Non vi sarà alcun rischio di perdere i dati e neanche la necessità di una presa di corrente ulteriore.
Quando c’è bisogno di un hard disk esterno superiore ai 3 TB oppure si desidera mantenere sempre attiva la consolle in stand-by, l’hard disk si potrebbe usurare con più rapidità e in questo caso la scelta migliore è un’alimentazione indipendente, in modo da poter spegnere il dispositivo di archiviazione pur lasciando accesa la PS4.
La prima cosa da verificare per accertarsi della compatibilità con un hard disk esterno è che la Play Station abbia un firmware aggiornato alla versione 4.50 o superiori ed una presa USB libera.
Il dispositivo verrà riconosciuto immediatamente e comparirà la richiesta di formattarlo, operazione necessaria che però renderà il device utilizzabile solamente dalla consolle. L’hard disk per la PS4 va scelto con cura perché è possibile collegarne solamente uno per volta.
Hard disk esterni per TV
Le televisioni che si trovano oggi nelle case hanno un livello di tecnologia talmente elevato che non è questa la sede adatta per descriverle. Tra le più conosciute vi sono le Smart TV, ossia televisioni che si possono integrare con applicazioni e servizi Internet e che svolgono tante funzioni.
Proprio per questo motivo queste televisioni ultra tecnologiche hanno bisogno di hard disk esterni per poterci archiviare dati e applicazioni, ad esempio film da scaricare o da riprodurre sul video. Oltre che metterci film, video e fotografie, in un hard disk esterno vi si possono salvare le puntate preferite registrate dalla televisione ed è per questo che la scelta del device giusto è importante, specialmente per i collezionisti di serie televisive.
I NAS di cui si è parlato in precedenza sono perfetti anche per le televisioni che hanno la possibilità del collegamento wireless oppure un connettore adatto allo scopo. Quando le esigenze non sono troppe, per un uso comune può bastare anche una chiavetta USB, semplice, economica e, oggi come oggi con una notevole capacità di archiviazione. Chi ama i filmati in Full HD o 4K o le foto ad altissima risoluzione, esaurirà ben presto lo spazio della chiavetta, perché per registrare un film di un paio d’ore occorrono parecchi gigabyte di memoria.
La registrazione dei programmi televisivi si può fare anche a distanza quando le TV sono dotate della funzione PVR, che permette di salvare automaticamente un programma dall’inizio alla fine senza bisogno di essere presenti.
Ecco che un hard disk esterno dove archiviare film e serie tv ad alta risoluzione lo è più che mai necessario. I migliori hard disk esterni per la televisione sono da 3,5 pollici ad alimentazione separata, sebbene funzionino anche i 2,5 pollici auto alimentati da inserire direttamente in una porta USB. Considerando però che il dispositivo non verrà spostato e dovrà contenere parecchi dati, è bene puntare verso una stazione di storage, un NAS, oppure un hard disk da 3,5 pollici di 3 o 4 TB.
Hard disk esterni multimediali
Gli hard disk esterni multimediali sono perfetti per essere collegati con il computer, con la televisione o con l’intera rete di casa mediante il router Internet. Dal nome stesso, le stazioni multimediali sono perfette per musica e video ed hanno le stesse performance degli hard disk che vengono montati all’interno, perché generalmente non sono presenti.
Come i NAS sono indipendenti ed hanno un software di gestione che si può usare tramite un telecomando ed all’interno vi è un server che permette di rendere disponibili i file a chiunque si colleghi. Di fatto funzionano come un disco di rete e si possono connettere tramite cavo USB o cavo Ethernet al router di casa.
Le stazioni multimediali sono più adatte alle famiglie piuttosto che alle aziende, dal momento che offrono quasi tutte le funzioni dei NAS, hanno un costo inferiore e sono più che altro orientate a guardare film in televisione registrati direttamente dalla tv o scaricati da Internet. Sono comode perché possono essere messe in pausa o registrare le puntate delle serie televisive preferite da vedere poi con calma in televisione, sul tablet o sul telefonino.
Quasi tutti i dispositivi hanno almeno una porta USB alla quale è possibile collegarci una chiavetta e attingere anche da lì tutti i dati che si desiderano. Con una stazione multimediale creare un home theatre in casa sarà semplicissimo, sempre che si disponga di una Smart tv di qualità. Purtroppo però su molte televisioni anche Smart le applicazioni sono poche e dunque è sufficiente installarle su un hard disk esterno presente in una stazione multimediale per utilizzarle anche mediante streaming da Internet o in vari siti come Netflix o Youtube.
Una soluzione più economica è una box TV che contiene numerose applicazioni multimediali e permette di vedere video in streaming su qualsiasi tivù oltre ad avere installate diverse applicazioni Android. Di fatto non si tratta di un dispositivo di archiviazione, ma di una specie di router per collegare Internet alla televisione.
Alcune di queste box TV box hanno delle porte alle quali si possono collegare hard disk o chiavette per avere spazio di archiviazione.
Hard disk esterni di rete
Gli hard disk esterni di rete vengono spesso confusi con i NAS, ma in realtà sono molto più semplici da usare e alla portata di tutte le tasche. Generalmente hanno una capacità di due o tre TB, contengono hard disk da 3,5 pollici con tecnologia SATA e si collegano ai dispositivi mediante interfaccia USB 3.0 o Ethernet.
Hanno un’alimentazione esterna ed una velocità media di 4,8 GB/s, alcuni hanno la connessione Wi-Fi e diversi slot per inserire più hard disk. I più semplici sono dotati anche di porta per collegare una videocamera e caricare direttamente tutte le fotografie.
Per ampliare la capacità degli hard disk di rete basta collegarne un altro alle porte di espansione USB 3.0, che sono generalmente sempre presenti. I dispositivi si collegano direttamente al router Wi-Fi di casa in modo da poter salvare tutti i contenuti digitali e i backup automatici del sistema operativo. Possono usufruire anche di spazi cloud online e sono compatibili con tutti i sistemi operativi.
Manutenzione e compatibilità degli hard disk esterni
Per mantenere in perfetta efficienza il proprio hard disk esterno oltre a formattarlo periodicamente e passarlo sotto un buon antivirus ogni volta che ci si scarica qualcosa, vi sono alcuni accorgimenti necessari da sapere. Innanzitutto è bene conoscere il file system utilizzato sui vari dispositivi, in maniera da fare l’acquisto giusto in base al sistema operativo utilizzato e formattarlo nella maniera corretta.
Tutti i supporti di memorizzazione, che siano pen drive, hard disk esterni, unità a stato solido SSD o schede SD, usano una tecnologia di memorizzazione comunemente chiamata file system.
Questa è diversa a seconda del sistema operativo utilizzato, ad esempio Windows usa, in ordine di comparsa sul mercato: FAT, FAT32, exFAT e NTFS, attualmente il più usato. Le versioni di Windows più recenti non possono essere né installate né fare uso di hard disk esterni con file system di tipo FAT o FAT32, tuttavia in molte chiavette USB usano questo sistema perché è compatibile con tutti i supporti, anche quelli più datati.
Il file system
FAT32 funziona con tutte le versioni di Windows più datate, Macintosh, consolle di gioco e Linux. L’aspetto negativo è la gestione dei file non può superare i 4 GB e il limite per le partizioni è di ad 8 TB. L’evoluzione di FAT32 è exFAT, che è in grado di gestire file più grandi di 4 GB e non ha limiti sulle dimensioni delle partizioni.
È supportato da Linux, Windows e Macintosh ma bisogna installare driver di terze parti. Questo file system è perfetto quando bisogna gestire file o partizioni di grandi dimensioni e c’è la necessità di avere la massima compatibilità con sistemi operativi dispositivi.
NTFS è il sistema più evoluto ed ha anche la possibilità di gestire i permessi dei file e delle cartelle, quindi è anche il più sicuro. Questo file system utilizza una memoria che tiene in considerazione tutte le modifiche fatte, in maniera da risolvere errori o ripristinare backup in caso di crash. È l’unico sistema che supporta la crittografia e i nomi lunghi per il file che possono contenere caratteri di ogni tipo.
Non esistono limiti per dimensioni di partizioni e file, tuttavia ha l’aspetto negativo di non essere compatibile con i sistemi Macintosh ed alcune versioni di Linux. Non è compatibile neanche con tante consolle e, almeno per il momento, solamente la Xbox One può usare hard disk esterni formattati in NTFS.
I computer Macintosh usano Apple File System, (APFS), ottimizzato con hard disk esterni dotati di archiviazione di tipo flash, come le unità a stato solido SSD. Altri file system Mac sono Mac Os esteso, MS-DOS ed EXFat, con i quali si possono formattare o inizializzare hard disk esterni che funzionino col sistema operativo della mela.
I file system di Linux sono parecchi e si possono rendere compatibili sia con Windows che con Macintosh mediante l’utilizzo di utility o l’installazione di driver.
Protezione dei dati negli hard disk esterni
Gli hard disk esterni sono protetti sia dal punto di vista fisico che tecnologico ed anche questo parametro va tenuto nella debita considerazione quando si tratta di fare un acquisto oculato. Se un supporto costa poco, da qualche parte il produttore ha dovuto risparmiare e magari è proprio sulla qualità dei materiali e sulla scarsa robustezza degli stessi. Basta un urto o una caduta che un hard disk troppo fragile è da buttare.
La qualità dell’involucro è importante soprattutto nei 2,5 pollici auto alimentati da portarsi in giro tutto il giorno e da spostare in continuazione in svariati computer perché sono i più soggetti a urti, cadute e scontri.
Esistono in commercio hard disk chiamati comunemente Rugged, che costano parecchi soldi però possono cascare per terra o dentro l’acqua senza subire il minimo danno. In alternativa vi sono delle protezioni da comprare a parte nelle quali inserire il dispositivo ogni volta che si usa.
Oltre a quella fisica c’è bisogno della protezione tecnologica, importantissima soprattutto in ambito lavorativo. Proteggere i propri dati quando vengono spostati da una parte all’altra diventa fondamentale per motivi di privacy e non solo. Se questo aspetto è particolarmente importante, bisogna prestare attenzione alla crittografia del dispositivo e ad eventuali utility di protezione già integrate o da integrare.