Quale hard disk esterno compatto scegliere? Articoli, recensioni

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WD 2 TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0, Black
WD 3TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0
WD 4 TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0, Black
WD 8 TB Elements Desktop External Hard Drive - USB 3.0, Black
Western Digital WD Elements Portable Hard Disk Esterno, USB 3.0, 3 TB, Nero
Capienza9.2
Ingombro9.4
Compatibilità8.4
Velocità di Processo9.3
Qualità-Prezzo9.6
Capienza9.3
Ingombro9.4
Compatibilità8.9
Velocità di Processo9.1
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Capienza9.5
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Compatibilità8
Velocità di Processo8
Qualità-Prezzo8.6
Capienza9.7
Ingombro8.9
Compatibilità7.9
Velocità di Processo9.3
Qualità-Prezzo9.4
Capienza9.5
Ingombro9.4
Compatibilità8.7
Velocità di Processo9.2
Qualità-Prezzo9
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WD 2 TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0, Black
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WD 3TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0
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WD 4 TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0, Black
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WD 8 TB Elements Desktop External Hard Drive - USB 3.0, Black
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Western Digital WD Elements Portable Hard Disk Esterno, USB 3.0, 3 TB, Nero
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9.2/10

Sebbene il cloud storage venga definito l’archiviazione del futuro, la maggior parte degli utenti ancora non si fida del tutto. Piuttosto che affidare i propri dati all’etere tanti scelgono di acquistare un hard disk esterno compatto da portare sempre con sé. Sono finiti da un pezzo i tempi in cui gli hard disk esterni erano ingombranti e pesanti. Oggi un archivio portatile si può tenere insieme alle carte di credito.

 

Il cloud storage conviene?

Il cloud storage è indubbiamente una grande comodità ma presenta anche alcuni svantaggi. Tanto per cominciare non è gratuito, se non in minima parte: oltre una decina di gigabyte bisogna pagare l’abbonamento.

Un altro inconveniente è che, essendo uno spazio virtuale in rete, si può raggiungere solamente se c’è la connessione ad Internet.

Ormai la copertura del segnale è quasi ovunque ma esistono ancora delle zone dove manca la rete. Tutti sono muniti di smartphone con la connessione ad Internet ma se non c’è il segnale c’è ben poco da fare. Le persone che lavorano in movimento spesso si trovano in luoghi dove la connessione manca o è ballerina.

In questo caso sarà ben difficile raggiungere proficuamente il proprio spazio online. Questo rischio fa desistere molti dalla tentazione di affidarsi al Web per conservare documenti e fotografie. Ad ogni modo una cosa non esclude l’altra e tante persone decidono di mettere in rete i propri dati ma comunque portarsi dietro i più importanti in un hard disk esterno compatto.

Apriamo una parentesi per illustrare che cosa sia il cloud storage a chi ancora non lo sapesse. Le aziende che gestiscono spazio su Internet, ovvero offrono una casella di posta elettronica oppure un dominio per pubblicare un sito, si occupano di affittare archivi virtuali dove caricare ciò che si desidera.

Il funzionamento è semplice: basta connettersi, effettuare il login e scegliere quali file copiare nella propria area. Successivamente questi saranno raggiungibili ovunque ci si trovi con la medesima procedura di login.

Hard disk esterno compatto da 2.5″

Abbiamo visto che l’archiviazione online è gratuita per una dimensione limitata e poi diventa a pagamento. Inoltre non è possibile raggiungere i propri contenuti quanto manca la connessione Internet.

Questi sono i due motivi principali per i quali le persone preferiscono un hard disk esterno compatto per tenere al sicuro i contenuti.

Le dimensioni degli hard disk portatili oggi sono veramente minime ma ovviamente più sono piccoli e più costano.

Gli hard disk esterni da 3.5 pollici con alimentazione di rete sono veloci, affidabili e possono archiviare decine di terabyte. Costano anche meno rispetto a quelli da 2.5 pollici ma presentano l’indubbio inconveniente di non essere trasportabili.

Oltre ad essere pesanti devono avere la connessione alla rete elettrica per funzionare. Per questo motivo oggi gli hard disk esterni più diffusi sono quelli da 2.5 pollici anche se stanno prendendo piede nuove forme di archiviazione ancora più piccole.

Il termine piccolo è riferito solamente al fattore di forma, perché la richiesta di spazi sempre più grandi è diventata una necessità. Un hard disk esterno compatto autoalimentato è la scelta che fanno la maggior parte delle persone sempre in movimento.

Anche chi usa il disco rigido in ambienti chiusi preferisce quelli autoalimentati, dal momento che sono molto più comodi e funzionano sempre. Basta connetterli al computer o ad altri dispositivi che vengono riconosciuti senza bisogno di fare nessuna operazione software.

Problemi e soluzioni

Per poter funzionare gli hard disk esterni autoalimentati prendono la corrente necessaria dal device al quale sono collegati. Alcuni sono particolarmente avidi di energia e hanno bisogno di una doppia presa USB per averne abbastanza.

Se il proprio computer è molto vecchio potrebbe non erogare la corrente necessaria per salvare o leggere i contenuti dell’HDD.

Questo è un primo inconveniente che tuttavia si verifica solamente quando i computer sono molto vecchi oppure sovraccarichi di periferiche collegate. L’evenienza non è così remota specialmente se si usano gli ultimissimi drive in circolazione estremamente veloci e capienti.

Quando si decide di comprare un hard disk esterno compatto di ultima generazione bisogna sempre guardare di quanta corrente ha bisogno per funzionare. Se per esempio abbiamo un computer dotato di porte USB 2.0 potrebbe accadere che un hard disk esterno con USB 3.0 venga visto ma non aperto.

L’interfaccia USB è retro compatibile ma potrebbe capitare di leggere il seguente antipatico popup: “sovraccarico di alimentazione sulla porta USB, il dispositivo USB sconosciuto ha bisogno di più energia di quanto possa fornire la porta”.

L’interpretazione del messaggio è chiara, vuol dire che il device ha superato i limiti di potenza della porta hub, cioè quest’ultima non eroga sufficiente energia. Che cosa bisogna fare in questo caso? Andare un po’ per tentativi, prima di tutto scollegando tutte le periferiche USB.

Il secondo passo è disinstallare i controller USB andando nella gestione delle periferiche. A questo punto bisogna spengere il computer e riavviarlo, in modo che reinstalli tutti i driver. Una volta riavviato il computer, i driver USB verranno installati automaticamente e sarà possibile tentare di ricollegare l’hard disk esterno compatto.

Per scongiurare il pericolo che sia guasto è bene fare un tentativo collegando un’altra periferica sicuramente funzionante.

I migliori HDD portatili

Qualora la periferica venisse riconosciuta correttamente il problema è stato risolto nel computer ed è l’hard disk ad essere danneggiato. Un’altra evenienza è che la porta USB non funzioni perché anche queste ogni tanto si rompono.

Provare a collegare il device ad un’altra porta e, se funziona, il problema era nella connessione al computer. Se facendo tutte le verifiche si constata che l’errore persiste, ovvero la corrente erogata dal computer non è sufficiente ad alimentare l’HDD, non resta che acquistare un Hub USB con alimentazione.

Costano mediamente 30 euro e sono molto comodi perché avendo l’alimentazione si possono usare per collegare tutte le periferiche che si desidera.

La scelta di un hard disk esterno compatto deve essere orientata alla minor spesa possibile con la massima resa. Spendere poco e avere tanto spazio è il sogno di molti ma è possibile solamente con un hard disk esterno da 2.5 pollici autoalimentato.

Questa è la tipologia di archivi di storage che meglio coniuga spazio e dimensione fisica perché sono molto piccoli, compatti, robusti e portatili. Oggi il prezzo medio di un device esterno da 2.5 pollici autoalimentato con capienza di 1 TB è di 50 euro.

Impossibile spendere di meno, salvo che non si trovino rimanenze di magazzino in qualche sito Internet. Gli hard disk più moderni sono sempre più piccoli rispetto a quelli datati, pertanto si potrà risparmiare comprando un dispositivo uscito qualche anno fa che non sarà comunque compatto.

Hard disk ultra slim

Cosa vuol dire hard disk ultra slim? Dalla traduzione in inglese significa ultra sottile e identifica gli archivi portatili particolarmente piccoli. Un hard disk esterno compatto definito ultra slim non è più spesso di 1 cm e pesa mediamente 130 grammi.

Le dimensioni più comuni sono di 11 cm di altezza e 7 cm di larghezza, pertanto un drive ultra slim si può definire a pieno titolo hard disk esterno compatto.

Ovviamente costano più degli altri, ma non di molto. Il prezzo medio di un archivio portatile ultra slim da 1 TB è di 65 euro e da 2 TB 85 euro. Questi dischi rigidi sono più moderni e hanno quasi sempre interfaccia USB 3.0.

Quelli con interfacce più veloci come Thunderbolt o USB 3.1 costano assai di più. Altre cose che fanno alzare il prezzo sono la dotazione software e la robustezza dei materiali da costruzione. Ad esempio un hard disk in metallo super sottile da 1 TB corredato da software per backup automatico sul dispositivo e sul cloud costa almeno 200 euro.

Un hard disk esterno compatto da 1 TB con interfaccia USB 3.1, autenticazione con PIN, funzione di blocco di sicurezza AES 256 bit realizzato in alluminio e resistente all’acqua IP56 costa 320 euro.

I più compatti di tutti

Le unità di memoria a stato solido sono in assoluto gli archivi portatili più piccoli che esistano. Vengono chiamate SSD dall’acronimo inglese Solid State Drive che tradotto significa unità di memoria a stato solido.

Hanno prezzi ancora molto elevati rispetto agli hard disk magnetici, ma se si desidera un hard disk esterno compatto sono la scelta migliore.

Non esistono dispositivi più piccoli, forse le chiavette USB, ma non sono così veloci quanto questi. La velocità è la loro caratteristica principale, difatti vengono spesso usati per installarci il sistema operativo e farlo partire in pochi secondi.

Come archivi di storage hanno prezzi variabili che partono da 50 euro per avere 250 GB di capienza. Un archivio del genere pesa 35 grammi e sta nel portafoglio.


Ex tecnico hardware e software con studi di ingegneria informatica alle spalle, mi dedico da tempo alla scrittura on-line e sono in procinto di iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti. Ho qualche anno di esperienza in diversi settori, ma l’informatica è quello che preferisco perché lo conosco sin dalla nascita dei PC negli anni ’80. Mi piace seguire l’evolversi di invenzioni e nuove tecnologie e tenermi aggiornato sull’uscita di nuovi prodotti sul mercato.

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