Quale hard disk esterno con sistema operativo comprare? Info, prezzi, opinioni

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Capienza9.2
Ingombro9.4
Compatibilità8.4
Velocità di Processo9.3
Qualità-Prezzo9.6
Capienza9.3
Ingombro9.4
Compatibilità8.9
Velocità di Processo9.1
Qualità-Prezzo9.3
Capienza9.5
Ingombro8.1
Compatibilità8
Velocità di Processo8
Qualità-Prezzo8.6
Capienza9.7
Ingombro8.9
Compatibilità7.9
Velocità di Processo9.3
Qualità-Prezzo9.4
Capienza9.5
Ingombro9.4
Compatibilità8.7
Velocità di Processo9.2
Qualità-Prezzo9
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WD 2 TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0, Black
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WD 3TB Elements Portable External Hard Drive - USB 3.0
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9.4/10
Western Digital WD Elements Portable Hard Disk Esterno, USB 3.0, 3 TB, Nero
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9.2/10

Un hard disk esterno con sistema operativo è molto utile per svariati motivi. Tanto per cominciare sarà possibile avviare il computer da un’unità esterna qualora andasse completamente in crash. In secondo luogo sarà possibile clonare completamente il disco rigido interno per poterlo ripristinare in caso di virus o trojan. Un hard disk esterno con sistema operativo installato o un clone del disco rigido del computer sono una forma importante di sicurezza.

 

Clonare l’hard disk

È risaputo che fare i backup del sistema sia il metodo migliore per ripristinarlo in caso di danni, ma cosa può accadere se il backup è nell’hard disk interno e il danno è proprio su quest’ultimo? È semplice, il sistema non può partire perché il problema è all’interno dello stesso.

L’utilità presente su tutti i computer di ripristino del sistema funziona solamente se il disco rigido è integro.

A volte le infezioni sono talmente potenti che il computer non riesce neanche più ad accendersi perché il virus è installato nella procedura di avvio. Se il computer non parte c’è ben poco da fare se non portarlo in un laboratorio tecnico.

In alternativa si può clonare il proprio disco rigido su uno esterno quando questo funziona perfettamente ed è sicuramente privo di qualsiasi infezione. L’ideale sarebbe farlo appena comprato il computer senza essere mai andati su Internet, perché tanti virus sono silenti e non vengono riconosciuti dagli antivirus.

Un computer nuovo ben difficilmente conterrà malware, per cui è bene salvarne una copia e metterla al sicuro in un hard disk esterno con sistema operativo oppure senza. Facendo un clone dell’hard disk è evidente che verrà copiato anche tutto il sistema operativo perché la copia sarà perfettamente identica all’originale.

Hard disk o SSD

Vediamo come fare a creare una copia del disco rigido per ripristinarla in caso di guasto. Attenzione, perché se il guasto fosse fisico e l’hard disk rovinato a livello hardware bisognerà comprarne un altro.

Anche in questo caso si rivelerà utilissima la copia di sicurezza che abbiamo fatto nell’hard disk esterno con sistema operativo.

Una volta montato l’hard disk nuovo, infatti, basterà trasferirvi tutto ciò che è contenuto nel disco rigido esterno. Quest’operazione permetterà di risparmiare tantissimo tempo, basti pensare a quanto ci vuole per installare il sistema operativo, tutti i driver, le periferiche eccetera.

Il programma di backup presente di serie su tutti i SO non è così sofisticato come quello che andremo ad illustrare. Clonare il disco rigido è un’operazione molto complessa che deve essere eseguita con software apposito.

Quando andiamo a ripristinare il sistema salvato automaticamente ad un certo orario magari dopo aver installato un programma, si tratta di un ripristino che non risolverà nulla in caso di virus precedenti. Piuttosto che fare una scansione antivirus per scoprire magari che i file infettati sono centinaia, è preferibile tagliare la testa al toro e ripristinare l’hard disk ai tempi di quando era pulito.

Il disco rigido interno si può clonare su un hard disk magnetico oppure su una unità di memoria a stato solido, per gli amici SSD. Queste ultime sono estremamente più veloci ma anche più care, dunque la scelta è soggettiva.

L’unico requisito è che abbiano la capienza necessaria per contenere tutto ciò che è memorizzato sull’hard disk che dobbiamo clonare.

Procedura guidata

Un altro vantaggio della clonazione di un hard disk esterno con sistema operativo è la velocità di ripristinarlo, assai superiore rispetto a un backup. In caso di emergenza, se l’hard disk interno fosse rotto basta far partire il sistema da quello esterno che il gioco è fatto.

In seguito basterà comprare un nuovo hard disk, montarlo e riversarci i dati di quello esterno.

Sarebbe bene aggiornare l’hard disk esterno con sistema operativo soprattutto in caso di installazione di nuove periferiche. In questo modo il ripristino della clonazione sarà completo senza bisogno di dover installare manualmente ogni cosa.

Abbiamo detto che ci vuole un software apposito per creare una copia perfetta del disco rigido su un hard disk esterno con sistema operativo. La scelta è personale perché ve ne sono talmente tanti uno migliore dell’altro che è impossibile dare dei consigli. I migliori sono in inglese e chi avesse difficoltà con questa lingua deve sceglierne uno in italiano.

Sono ottimi anche quelli italiani e sono quasi sempre gratuiti. Il loro funzionamento è molto simile, una volta installati vi sono le opzioni di copiatura e ripristino, quasi sempre guidate da un wizard. Con una guida visiva assistita passo passo è molto semplice e intuitivo seguire le istruzioni anche in inglese, dal momento che vi sono le immagini e le parole da tradurre sono davvero poche.

Prima di clonare l’hard disk su uno esterno bisogna collegarlo e poi avviare il software scelto.

Conservare con cura l’HDD

Quando si avvia la procedura di clonazione verrà sicuramente chiesto di scegliere il disco di origine, che solitamente è il C: e quello di destinazione ovvero quello esterno che può avere lettere diverse oppure il nome che gli abbiamo dato.

La capienza di quest’ultimo deve essere uguale o preferibilmente superiore a quello di origine. Superiore perché almeno sarà possibile aggiornare la copia con nuovi driver o periferiche installate in seguito.

Abbiamo detto che è possibile scegliere un hard disk esterno con sistema operativo magnetico oppure SSD. Se i due dischi, quello interno e quello esterno, sono uguali tecnologicamente bisogna scegliere Clona.

In altre parole se l’hard disk interno è magnetico è quello esterno è magnetico oppure se sono entrambi due unità di memoria stato solido. Quando si sta clonano un hard disk meccanico in un SSD o viceversa bisogna allineare e ottimizzare la partizione.

Queste opzioni sono sicuramente presenti in tutti i software di backup. La durata del processo dipende dalla velocità di scrittura e di lettura dei due dischi e se si tratta di due unità di memoria a stato solido sarà minima.

Una volta eseguita la copia è bene staccare l’hard disk esterno per preservarlo da eventuali infezioni da virus qualora si navigasse su Internet.

L’hard disk esterno con sistema operativo va conservato al riparo da qualunque pericolo.

Far partire il computer da un hard disk esterno con sistema operativo

Oltre che clonare il disco rigido e ripristinarlo in caso di guasti o qualora si rompesse e si volesse velocemente avere una copia perfetta di quello che c’era prima, è possibile far partire il computer da un hard disk esterno con sistema operativo installato.

Come si fa a installare Windows su un disco rigido esterno o su una chiavetta USB? Anche in questo caso ci vuole un software che permetta di montare Windows su un supporto mobile. Mediante questo supporto sarà possibile avviare anche altri computer.

Questa soluzione è molto comoda se il computer non riuscisse a partire per qualche motivo come un’infezione da virus o dei danni al file system.

La procedura qui descritta vale per dischi rigidi magnetici, SSD e pendrive, ovviamente con capienza sufficiente. Bisogna premettere che l’unico sistema operativo che include i driver USB 3.0 è Windows 10, quindi se l’hard disk esterno è USB 3.0 bisognerà usare questo.

Con le altre versioni di Windows il disco esterno funzionerà solamente modalità USB 2.0, dieci volte più lenta dell’altra. Dopo aver scaricato il programma bisogna collegare l’hard disk esterno e avviarlo. C’è da sottolineare che c’è differenza con i vecchi dischi rigidi basati su BIOS e quelli nuovi basati su UEFI.

Nel caso fossero diversi bisognerà eliminare le partizioni e convertirle da GPT a MBR o viceversa. Per il resto la procedura guidata è a molto intuitiva e basata su immagini grafiche.


Ex tecnico hardware e software con studi di ingegneria informatica alle spalle, mi dedico da tempo alla scrittura on-line e sono in procinto di iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti. Ho qualche anno di esperienza in diversi settori, ma l’informatica è quello che preferisco perché lo conosco sin dalla nascita dei PC negli anni ’80. Mi piace seguire l’evolversi di invenzioni e nuove tecnologie e tenermi aggiornato sull’uscita di nuovi prodotti sul mercato.

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