- 1 Cosa significa formattare
- 2 Informazioni preliminari
- 3 Il file system
- 4 Formattare un HDD esterno con Windows
- 5 Formattare un HDD esterno con Macintosh
- 6 Formattare un HDD esterno con Linux
- 7 Formattazione avanzata
- 8 Video tutorial
- 9 Classifica dei migliori hard disk esterni di Dicembre 2024
Formattare un hard disk esterno è un’operazione che richiede alcune conoscenze tecniche per poterla eseguire al meglio. Con le giuste informazioni di base occorrono pochi minuti, ma è bene prepararsi prima di rischiare errori irreparabili: formattando un hard disk esterno verranno cancellati tutti i dati.
Cosa significa formattare
In ambito informatico la formattazione prepara un supporto di archiviazione ad essere utilizzato. Talvolta viene assimilata all’inizializzazione, che è in realtà l’operazione preliminare alla formattazione.
Inizializzare un hard disk è la fase che precede la vera e propria formattazione, durante la quale si stabilisce il tipo di file system e lo schema di allocazione delle partizioni.
La formattazione divide il supporto in blocchi di dimensioni uguali, in maniera da potervi scrivere le informazioni e accedere ai file memorizzati. Di solito gli hard disk esterni sono già formattati dal produttore, tuttavia può capitare che il file system non vada bene.
Molti hard disk esterni sono formattati per Windows e dunque illeggibili per dispositivi Macintosh o viceversa, pertanto formattarli usando un file system universale è un’operazione obbligatoria per chi fa uso di diversi sistemi operativi.
Le chiavette USB e alcuni HDD hanno già una formattazione leggibile e scrivibile da tutti i dispositivi.
Può essere necessario formattare un hard disk usato perché ha un virus o si desidera liberare spazio: in questo caso l’inizializzazione non è necessaria. Se invece si vuole cambiare lo schema delle partizioni o il file system, oppure creare delle nuove partizioni, bisogna procedere in maniera più approfondita.
Informazioni preliminari
Per formattare adeguatamente un hard disk esterno si devono conoscere alcuni termini come file system o schema delle partizioni. Sulla base di questi, un HDD può essere formattato per Windows, Macintosh, Linux o per essere universalmente riconosciuto da tutti i sistemi operativi.
Se si usano solamente sistemi operativi Windows è bene scegliere il file system migliore e predefinito per le ultime versioni Microsoft.
Con Macintosh esistono file system diversi che funzionano perfettamente su apparecchi Apple, ma non sugli altri. Lo stesso dicasi per Linux, che è un po’ un mondo a sé stante per gli utenti più tecnologici.
Formattare un hard disk con Linux è teoricamente semplice, tuttavia anche in questo caso alcuni file system proprietari del Pinguino non si leggono su Windows o Macintosh. Oltre al file system, quando viene configurato un hard disk esterno, che sia meccanico o unità di memoria a stato solido SSD, bisogna scegliere lo schema delle partizioni.
Il più conosciuto tipo di partizione è MBR, acronimo di Master Boot Record, che funziona da sempre su sistemi dotati di BIOS. Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più GPT (GUID Partition Table), un’evoluzione del precedente che ha diversi vantaggi e fa parte dello standard EFI (Extensible Firmware Interface).
Durante l’operazione di formattazione verrà richiesto quale schema di partizioni utilizzare: MBR ha il limite di quattro partizioni primarie ed ogni partizione non può superare 2 TB, a differenza di GPT che non ha questi limiti ma non è supportato da tutti i sistemi operativi.
Il file system
Esistono molti tipi di file system, ma per un hard disk esterno i più conosciuti e utilizzati sono quattro.
Fat32, con il quale sono formattati già molti hard disk e le chiavette USB. È compatibile con tutti i computer anche molto datati, però non può archiviare file più grandi di 4 GB. Ha anche il problema di essere molto frammentatabile e questo negli hard disk magnetici è una complicazione. È noto che gli hard disk ogni volta che vengono letti e scritti si frammentano, ossia i dati vengono dispersi a livello fisico nel device.
Ogni tanto per rendere più veloce l’unità bisogna deframmentarla, operazione che può essere lunghissima a seconda delle dimensioni della partizione. Con le unità di memoria a stato solido SSD di non esiste questo problema perché funzionano mediante chip elettronici e non si frammentano.
Fat32 è compatibile con quasi tutti i dispositivi esistenti, inclusi lettori DVD, Smart TV, Macintosh, Linux, eccetera. NTFS è il file system predefinito di Windows, si frammenta molto poco ma non è compatibile con molti device; con altri sistemi operativi si può leggere solamente se sono installati driver di terze parti.
ExFat è compatibile con Windows, Linux e Macintosh ed è un’evoluzione di Fat32, perché non ha il limite massimo dei 4 GB di dimensione di un file. Questo è probabilmente il file system più indicato quando si usa un hard disk esterno con più sistemi operativi. I file system predefiniti di Macintosh sono HFS+ e Mac OS esteso (journaled) che sono perfetti solamente se si usa un hard disk esterno esclusivamente su sistemi MAC.
Non sono compatibili con Windows o Linux a meno di non aver installato driver particolari e non possono essere letti da dispositivi esterni come televisioni, consolle e altro.
Formattare un HDD esterno con Windows
Innanzitutto bisogna precisare che si può formattare un hard disk con un computer Windows per Macintosh e viceversa, allo stesso modo con Linux. Vediamo passo passo come funziona la formattazione di un hard disk esterno con un computer dotato di sistema operativo Windows.
Una volta collegato l’hard disk alla porta USB bisogna recarsi in esplora risorse o cliccare su Computer, a seconda della versione. Si aprirà una schermata dove nella parte alta vi sono i dischi rigidi logici installati nel sistema e nella parte bassa le unità esterne come il lettore DVD e l’hard disk portatile che abbiamo appena collegato.
Cliccare su quest’ultimo con il tasto destro del mouse e selezionare dal menu a tendina la voce Formatta. Comparirà una finestra che chiederà di scegliere la capacità, il file system, le dimensioni dell’unità di allocazione e l’etichetta del volume.
Sarà possibile scegliere tra formattazione veloce e creare un disco di avvio MS-DOS. Spuntando la casella formattazione veloce le tempistiche si ridurranno notevolmente, ma questo eviterà che l’hard disk venga controllato alla fine dell’operazione. Il controllo è opportuno per individuare i settori danneggiati dell’unità ed è bene farlo quando si formatta un hard disk usato.
Formattare un HDD esterno con Macintosh
Chi possiede un computer Apple Macintosh e ha intenzione di formattare un nuovo hard disk esterno, per prima cosa deve collegare l’unità al sistema. Dopo averlo fatto, occorre il programma integrato nel sistema Utility Disco, che si trova nella cartella Utility che si apre cliccando su Vai nella barra del menu.
Dopo aver avviato l’applicazione bisogna cliccare sull’hard disk da formattare e inizializzarlo scegliendo il nome, il formato del file system e lo schema delle partizioni.
Queste domande compariranno in un popup una volta cliccato sull’hard disk da formattare posto sotto a Esterno nella parte sinistra della schermata. Se l’hard disk esterno non è nuovo e contiene già delle partizioni, per formattarne una basta selezionarla dallo schema che si vedrà cliccando sull’hard disk.
Se si desidera formattare un HDD creando più partizioni, invece di cliccare su Inizializza bisogna selezionare l’hard disk e cliccare sul pulsante Partiziona nella parte alta della schermata. Dopo aver scelto quante partizioni creare tramite i pulsanti a sinistra + e -, basta usare il grafico per regolare le dimensioni trascinandole per ingrandirle o ridurle.
Per ogni partizione si devono specificare il file system, il nome e infine cliccare sul bottone Applica.
Formattare un HDD esterno con Linux
Con le ultime distribuzioni di Linux, ad esempio Ubuntu 18.10, la procedura di formattazione di un hard disk esterno è molto simile a Windows e Macintosh. Innanzitutto bisogna scegliere il file system: quello predefinito del Pinguino è EXT4, ma dal Gestore File si può cambiare tra ‘disco per uso con tutti i sistemi e dispositivi (FAT)’ o ‘disco per uso con Windows (NTFS)’.
Avviando il programma bisogna scegliere il nome del dispositivo da formattare ed è possibile spuntare la casella Cancella. Settando il pulsante su ON eventuali dati presenti saranno definitivamente cancellati e resi illeggibili anche tramite software di recupero dati.
Un’applicazione presente in tutte le distribuzioni Linux oppure installabile gratuitamente è GParted (GNOME Partition Editor). È molto semplice da usare e rende il partizionamento o la formattazione di hard disk esterni ancora più semplice, perché si può vedere graficamente tutta la procedura.
Un software simile esiste anche su Windows ed è l’utility integrata Gestione Disco, mediante la quale si possono partizionare, cancellare, creare, formattare e fare qualsiasi altra operazione sugli hard disk interni ed esterni. È molto simile a Utility Disco di Macintosh e, come questa, ha alcune funzionalità in più rispetto al metodo sopra descritto della formattazione veloce.
Formattazione avanzata
Esistono parecchi software anche gratis per gestire gli hard disk e formattarli in maniera più sofisticata. Ad esempio se in un hard disk esterno sono scritti dei dati e si desidera che questi non vengano più recuperati in alcuna maniera è necessario sovrascriverli.
Non basta formattare per rendere illeggibile un hard disk, perché esistono programmi alla portata di tutti che sono in grado di recuperare file cancellati.
Sono molto utili quando per sbaglio vengono buttati via dei file importanti, tuttavia diventano pericolosi quando è necessario cancellare definitivamente per motivi di privacy alcuni documenti. L’unico modo è selezionare la cosiddetta formattazione sicura, possibile con Linux come scritto sopra, ma anche con Windows e Macintosh.
In gergo informatico questa operazione viene chiamata bonifica dell’hard disk o wiping.
Vi sono numerose applicazioni free in grado di farlo che, oltre a gestire altre opzioni, hanno integrata la cancellazione sicura dei dati. Su qualsiasi programma il metodo è sempre lo stesso, sovrascrivere più e più volte il file con dati casuali, in maniera che divengano illeggibili anche da un centro tecnico di recupero dati.
Per cancellare un file definitivamente va sovrascritto almeno una volta, ma per essere più sicuri il numero di sovra scritture necessario è almeno tre.