- 1 Hard disk esterni indistruttibili
- 2 Attenzione a non sedercisi sopra
- 3 Manutenzione tecnologica
- 4 E se si rompe lo stesso?
- 5 Manutenzione delle SSD
- 6 Classifica dei migliori hard disk esterni di Febbraio 2025
- 7 Migliori hard disk esterni professionali di Febbraio 2025
Tutti i componenti elettronici e informatici sono soggetti ad usura e rischio di rottura. Per mantenere un hard disk esterno in perfetta efficienza il più a lungo possibile basta avere alcuni accorgimenti fondamentali; sebbene non si possa certo prevenire del tutto un danno, con la giusta manutenzione e cura il dispositivo funzionerà sicuramente meglio e per molti anni.
Hard disk esterni indistruttibili
Asserire che un hard disk esterno sia eterno è un azzardo oltre che un gioco di parole, tuttavia sono dispositivi progettati per durare molti anni ed essere sovra scritti migliaia di volte senza errori. Non è infrequente che si posseggano hard disk esterni ultra decennali se sono stati tenuti con i dovuti riguardi effettuando la corretta manutenzione fisica ed elettronica, perché è molto raro che si rompano senza interventi umani.
Gli hard disk magnetici, nonostante siano apparentemente robusti e solidi, in realtà hanno molte parti fragili al loro interno che possono danneggiarsi con una semplice caduta.
Gli HDD di ultima generazione ed in particolare i cosiddetti Rugged, sono assai più resistenti di quelli di una volta e anche di quelli moderni ma di scarsa qualità. All’interno di un disco rigido, che sia portatile o inserito in un computer, girano due piatti magnetici ed è in continuo movimento una testina, pertanto sono queste le parti più a rischio di usura e rottura, sia per il continuo movimento che per un urto o una caduta.
Gli hard disk portatili sono i più soggetti a cascare o essere urtati, pertanto se sono di qualità vengono costruiti con materiali più resistenti rispetto a quelli da scrivania.
Attenzione a non sedercisi sopra
Chi lavora in movimento e deve portarsi un hard disk esterno tutto il giorno in borsa o in tasca, deve puntare a spendere qualcosina in più per un oggetto costruito con materiali robusti e resistenti.
L’unica manutenzione fisica fondamentale è quella di cercare di tenere l’hard disk in un luogo sicuro, possibilmente dentro a un contenitore e cercare di manipolarlo con la dovuta attenzione.
Un hard disk può stare tranquillamente nel taschino della giacca senza subire alcun danno, ma se si tiene nella tasca esterna dei pantaloni e ci si siede, ecco che può sorgere qualche problema. L’hard disk va mantenuto pulito, ma non è certo la polvere il maggiore problema che può mettere a repentaglio i componenti interni, anche perché le chiusure sono stagne ed è difficile che entri qualcosa.
A meno che l’hard disk che non sia impermeabile, come i Rugged di cui si parlava sopra, bisogna assolutamente evitare che prenda pioggia o umido ed ovviamente che caschi dentro l’acqua, altrimenti non funzionerà più.
La manutenzione dipende dal tipo di modello, perché alcuni sono concepiti anche per cadere da grandi altezze senza sciuparsi, ma ovviamente costano molti soldi. Per quelli più comuni basta non sbatterlo con forza, non farlo cadere e non mettercisi a sedere sopra.
Manutenzione tecnologica
Per rimanere sempre in perfetta efficienza, generalmente gli hard disk sono venduti con un software di manutenzione e sicurezza, che consente di gestire l’unità e di preservarla da occhi indiscreti. Questi programmi sono piuttosto sofisticati e si trovano anche su Internet, ma utility più elementari ed altrettanto efficienti sono integrate nel sistema operativo di qualsiasi computer.
Su Windows c’è Gestione Disco, che ha un uso molto semplice ed intuitivo: basta collegare l’unità esterna ed aprire l’utility per avere una panoramica grafica di tutti gli hard disk connessi al computer. Da qui sarà possibile fare qualunque tipo di operazione, come formattare, partizionare, cambiare il nome alle unità eccetera. Questo programma è integrato anche sui sistemi Macintosh, mentre chi usa Linux ha GParted per fare tutte le operazioni di manutenzione necessarie agli hard disk.
L’intervento più importante di tutti a livello tecnologico è la deframmentazione, perché i dati a forza di essere scritti, cancellati, sovra scritti e modificati, si frammentano in tutta l’unità, rendendo molto più lento il processo di lettura.
La deframmentazione periodica dell’hard disk esterno è una delle operazioni fondamentali da eseguire periodicamente, dopo un regolare e accurato controllo con un buon antivirus. Ogni nuovo file di provenienza incerta va scansionato non appena viene memorizzato sull’unità ed un controllo va fatto spesso a prescindere, perché alcuni tipi di malware si installano anche connettendosi semplicemente ad un computer.
E se si rompe lo stesso?
Bisogna sempre ricordarsi che un hard disk esterno si può rompere anche per motivi indipendenti dalla nostra volontà, nonostante sia tenuto con la massima cura.
Per questo motivo è sempre consigliabile eseguire un backup di sicurezza dei dati più importanti su un altro hard disk oppure su uno spazio Cloud online, in modo da non ritrovarsi con i dati persi e irrecuperabili.
Nella peggiore delle ipotesi non ci sarà nulla da fare, nella migliore sarà necessario rivolgersi a un centro tecnico di recupero dati che sono molto costosi e non sempre riescono nell’intento. Vi sono anche programmi studiati specificatamente per recuperare i dati dagli hard disk danneggiati ed alcuni funzionano egregiamente, inoltre software per la manutenzione degli hard disk esterni ve ne sono tantissimi ed anche per la loro riparazione, sebbene l’utility più comune e conosciuta si trovi in tutti i sistemi operativi e si chiami Scandisk.
Scandisk può rilevare errori e correggerli, sempre che non siano troppo gravi, nel qual caso occorre un software più completo.
Per recuperare i dati persi ci sono programmi sofisticati e costosi ma non sempre è possibile riuscire a trovare i dati integri com’erano una volta; l’alternativa è rivolgersi a un esperto, però vale la pena solamente se si tratta di file importanti, perché i tecnici si fanno pagare profumatamente.
Le speranze di recuperare i dati sono ridotte al lumicino se il disco rigido si distrugge fisicamente.
Manutenzione delle SSD
Le unità di memoria stato solito meritano un discorso a parte perché, sebbene siano praticamente uguali dal punto di vista funzionale agli hard disk esterni magnetici, all’interno sono completamente diverse.
Le SSD hanno bisogno di meno manutenzione, ad esempio non occorre deframmentarle perché funzionano tramite chip di memoria Flash e i dati vengono raggiunti alla stessa velocità ovunque si trovino nel dispositivo.
Anche fisicamente necessitano di meno attenzioni, perché non hanno parti meccaniche e sono costituite da un circuito elettronico racchiuso da un involucro molto robusto, pertanto il rischio di danneggiamenti è assai inferiore anche qualora dovessero cadere o essere schiacciate da un grosso peso.