- 1 Come funziona un hard disk esterno con impronta digitale?
- 2 Basta un dito per sbloccare l’HDD
- 3 Quali hard disk si possono proteggere con le impronte digitali?
- 4 Aziende leader nella sicurezza
- 5 E se il dito non funziona?
Un hard disk esterno con impronta digitale è probabilmente il massimo della protezione che esista oggi. Gli hard disk biometrici in realtà sono stati inventati parecchi anni fa, ma non hanno avuto un grande successo a causa del costo eccessivo. Nel corso degli anni la tecnologia si è perfezionata e i prezzi sono diventati accessibili. La crittografia è un ottimo metodo di sicurezza, ma quella basata su software può essere tranquillamente bypassata da hacker abbastanza esperti. La crittografia hardware aumenta la sicurezza, tuttavia un guru informatico può accedere comunque ai dati. Un hard disk esterno con impronta digitale, invece, può essere aperto solamente se viene toccato con il dito del proprietario o dei proprietari.
Come funziona un hard disk esterno con impronta digitale?
La sicurezza informatica è fondamentale soprattutto negli ambienti di lavoro. Le protezioni sugli apparecchi hardware sono sempre ai massimi livelli, tuttavia anche se sono sia a livello hardware che software possono essere violate da hacker esperti.
Ormai oggi tutti gli hard disk esterni portatili hanno implementati sistemi di crittografia hardware e software. I programmi gestionali installati hanno sempre un metodo di sicurezza più o meno robusto.
Un hard disk esterno con impronta digitale non è un oggetto particolarmente comune e funziona mediante un sistema di riconoscimento biometrico tramite le impronte digitali.
Sappiamo che le impronte digitali sono diverse in tutti gli individui, pertanto è impossibile che una persona con un dito non autorizzato possa accedere al contenuto dell’hard disk.
L’autenticazione biometrica funziona mediante uno scanner incorporato nel case dell’hard disk che deve essere configurato dall’amministratore.
Una volta che viene settato correttamente, basta che l’utente passi il proprio dito sul sensore che questo scansiona l’impronta digitale. Soltanto se i dati coincidono con quelli impostati dal sistema, il device verrà sbloccato e si potrà usare.
Basta un dito per sbloccare l’HDD
L’hard disk esterno con impronta digitale una volta che viene sbloccato funziona semplicemente con il passaggio del proprio dito. Non c’è bisogno di installare software aggiuntivi e il sistema è compatibile sia con sistemi operativi Windows che Macintosh e Linux.
Quando la scansione ha avuto successo, l’hardware di crittografia si sblocca e si può usare l’hard disk esterno con impronta digitale.
Si possono registrare diverse impronte, in modo da abilitare all’uso più utenti ed eventualmente è possibile inserire una password aggiuntiva personale. Questo permette di aprire l’hard disk con il dito della mano e accedere ai propri dati solamente con la password.
Ogni utente può mettere la sua password per impedire agli altri di leggere quello che ha memorizzato.
Di solito un hard disk esterno con impronta digitale deve essere configurato tramite un software. Per prima cosa l’unità va formattata e, per chi non sapesse che cosa significa, qui c’è una guida su come formattare un hard disk esterno.
Ad ogni modo l’hard disk esterno con impronta digitale fa tutto da solo, basta installare il programma sul computer e lanciarlo.
Un wizard guiderà nella configurazione completa del dispositivo.
Quali hard disk si possono proteggere con le impronte digitali?
Tra le marche più gettonate per i drive biometrici c’è Apricorn. Un hard disk esterno con impronta digitale di questo tipo è indicato soprattutto per sistemi operativi Windows. Nonostante possa funzionare anche con Macintosh, potrebbe avere qualche problema.
Bisogna sottolineare che l’hard disk deve essere configurato solamente da un computer, gli altri utenti non hanno bisogno di nessun software per usarlo.
La configurazione talvolta non è semplicissima ed è bene che venga fatta da un amministratore esperto. Un altro problema che può avere un hard disk esterno con impronta digitale Apricorn un po’ datato è che alcuni non supportano certi browser e funzionano solamente con Internet Explorer.
Nel corso degli anni l’azienda si è specializzata in protezione hardware e crittografia, realizzando hard disk esterni e chiavette USB super protetti con password sul case.
Negli ultimi modelli usciti sul mercato, ogni hard disk esterno con impronta digitale si può usare da un amministratore più un utente oppure vari utenti, ma c’è sempre e comunque un solo amministratore.
Un hard disk esterno con protezione biometrica ha anche crittografia hardware e tagli da 500 GB, 1 TB o 2 terabyte. È dotato di interfaccia USB 3.0 e costa da 150 a 270 euro a seconda della capienza.
Aziende leader nella sicurezza
Lacie è un’altra azienda specializzata nella sicurezza degli hard disk e qualche anno fa ha lanciato sul mercato un hard disk esterno con impronta digitale.
Nota soprattutto per i suoi famosi Lacie Rugged, resistentissimi a urti e intemperie, è una delle aziende leader nel settore della sicurezza hardware e software dei dispositivi portatili.
Ha diverse linee di produzione, tra cui Lacie Safe che, oltre ad avere le solite super protezioni fisiche, è dotata di protezione biometrica.
Un hard disk esterno con impronta digitale funziona mediante il passaggio del dito che sblocca la crittografia hardware AES a 128 bit.
Questi dischi rigidi pesano quasi 300 grammi e misurano 90 x 28 x 145 mm, dunque sono comodamente portabili. Essendo dotati di tecnologia Plug and Play basta inserirli in una presa USB che funzionano. Hanno interfaccia USB 2.0 e Firewire 800 ed esistono in versioni da 500 GB e 1 TB.
Lo scanner di impronte digitali non si può disabilitare, pertanto questo rappresenta un problema se l’hard disk esterno con impronta digitale Lacie Safe viene usato da persone che non hanno memorizzato il proprio dito.
E se il dito non funziona?
Ci si può domandare che cosa bisogna fare se un hard disk esterno con impronta digitale non si sblocca. Prima di lasciarsi prendere dal panico bisogna provare a passare e ripassare in vari modi il dito sul sensore.
Magari può essere sporco, quindi va pulito bene con un panno asciutto.
Il dito deve essere messo in maniera corretta, dunque muoverlo in diverse posizioni e assicurarsi che non sia eccessivamente asciutto o bagnato. Se tutte queste manovre non dovessero bastare, staccare e ricollegare l’hard disk al computer.
La situazione si complica quando il dito è ferito e il sensore giustamente non riconosce l’impronta.
Si tratta di un grosso problema, perché fino a che il dito non è guarito e la pelle non si è riformata perfettamente l’hard disk non funzionerà.