- 1 Hard disk esterni offline con Windows
- 2 Soluzioni software
- 3 Ripristinare un HDD con Mac e Linux
- 4 Drive invisibili
- 5 Quanto costano
Il termine hard disk esterni offline viene usato in ambito informatico quando un dispositivo di archiviazione non viene riconosciuto. Le cause possono essere diverse e non sempre si tratta di un guasto. In altri casi vuol dire che non sono visibili né fruibili da nessuno perché sono stati nascosti. In questa guida vedremo come fare quando un dispositivo non viene riconosciuto e come metterlo online oppure offline per farlo vedere o meno a tutti o a qualcuno. Nell’ultimo paragrafo ci sono alcuni suggerimenti per comprare i migliori hard disk esterni offline di quest’anno.
Hard disk esterni offline con Windows
Chi ha il sistema operativo Microsoft Windows e lo usa spesso magari per lavoro sarà incappato almeno una volta in un drive non riconosciuto. Un dispositivo di archiviazione che ha sempre funzionato perfettamente all’improvviso non viene più visto dal sistema. Non è il caso di lasciarsi prendere dal panico, perché il contenuto si può leggere o salvare seguendo diverse procedure.
Tanto per cominciare sarebbe opportuno archiviare i dati importanti anche su uno spazio cloud, in modo da raggiungerli velocemente ovunque ci si trovi.
Ripristinare hard disk esterni offline è una procedura che può richiedere parecchio tempo.
Quali sono le cause che improvvisamente non fanno più riconoscere al PC un drive collegato? La prima cosa da controllare sono i collegamenti fisici che si possono essere deteriorati col tempo. I cavi USB sono molto delicati e purtroppo si rompono con frequenza: meglio averne in casa una buona scorta, tanto costano pochi euro.
Staccando e attaccando continuamente il cavo in una presa USB facilmente i contatti si sciupano, perciò provare a sostituire il cavo e vedere che cosa succede. Se il drive non viene ancora rilevato cambiare la porta USB perché anche queste a volte si danneggiano.
A parte il danno fisico si può trattare di driver e per fare un controllo basta andare in Gestione dispositivi, Controller USB. Selezionare quello al quale è collegato il disco rigido e cliccare su Proprietà. Se c’è scritto che la periferica funziona correttamente provare ad aggiornare i driver cliccando sul pulsante preposto. Di solito le periferiche con qualche problema presentano un punto esclamativo giallo.
Soluzioni software
Alla fine della procedura software di aggiornamento dei driver bisogna riavviare il computer. Un’alternativa altrettanto valida è lasciare che il sistema operativo li installi da solo, riavviandolo dopo averli disinstallati. È più sicuro fare l’operazione usando il disco di Windows, in modo che eventuali driver mancanti vengano presi da lì.
Quando le unità di archiviazione sono collegate a Windows il sistema assegna loro una lettera causando talvolta dei conflitti.
Drive perfettamente funzionanti con un computer possono risultare hard disk esterni offline con un altro. Spesso basta assegnare una lettera diversa al device che questo viene riconosciuto. A seconda della versione di Windows bisogna cercare la gestione dei dischi rigidi quasi sempre chiamata utilità di Gestione disco.
Dovrebbe esserci anche l’hard disk esterno non riconosciuto che va selezionato modificando la lettera. Bisogna cliccarci sopra col tasto destro e selezionare la voce Assegna questa lettera di unità. Riavviando il sistema questo dovrebbe riconoscere correttamente il dispositivo collegato.
Prima di cercare soluzioni più drastiche bisogna verificare che non sia il computer ad avere qualche problema. Se tutti i device che vengono collegati risultano come hard disk esterni offline e funzionano bene con altri PC, il problema non è del drive ma nel calcolatore. Non è da escludere qualche infezione malware che si propagano spesso attraverso i dischi rigidi esterni.
Ripristinare un HDD con Mac e Linux
Anche Macintosh ha delle utilità integrate per gestire i dischi rigidi interni ed esterni. Se tutte le soluzioni hardware e software non hanno dato risultati bisogna inizializzare il disco con Diskutil. In alternativa gli smanettoni possono procedere autonomamente seguendo questa guida su come formattare un hard disk esterno Mac.
Con Linux il programma migliore per formattare un hard disk esterno non riconosciuto è GParted, integrato in tutte le distribuzioni o disponibile gratis nel Repository.
Naturalmente anche in questo caso eventuali dati memorizzati saranno cancellati. Il sistema dovrebbe creare da solo le tabelle delle partizioni ma se così non fosse va fatto con GParted. Con tutti i sistemi operativi è possibile recuperare i dati dell’HDD prima di formattarlo. Vi sono molti software gratis e per trovarli basta fare una ricerca su Internet.
Prima di rivolgersi a un costoso laboratorio meglio tentare qualche soluzione fai-da-te, perché questi programmi sono molto intuitivi e facili da usare. Hanno un’interfaccia grafica accessibile anche ai meno esperti. Chi è completamente a digiuno di informatica è meglio che non si cimenti in operazioni sconosciute per non complicare ancora di più la situazione.
Prima di fare qualunque operazione bisogna verificare il file system del disco. Non sempre è compatibile con tutti i sistemi operativi quindi banalmente il problema potrebbe essere questo. Nelle utilità di sistema di cui abbiamo parlato, per ogni hard disk da esaminare viene riportata anche l’informazione relativa al file system.
Drive invisibili
Hard disk esterni offline a volte vuol dire che sono stati impostati in questo modo. Che cosa significa? Che non saranno più visualizzabili o accessibili dagli utenti fintanto che un amministratore non li riporti online.
Per farlo bisogna entrare con le proprie credenziali di amministratore e aprire l’utility Gestione disco.
Cliccare sul disco invisibile e si vedrà sulla colonna sinistra la scritta Offline: basta cliccarci sopra che si trasformerà in Online. Per chi preferisce usare un software vanno bene tutti quelli per gestire i dischi rigidi. Hanno un’interfaccia grafica intuitiva e più semplice dei programmi integrati in Windows, Macintosh o Linux.
Mettere un disco modalità offline è utile per diversi motivi. Innanzitutto quando si vuole nascondere il contenuto ad altre persone che hanno accesso al computer. In ambito lavorativo si possono gestire le proprietà per accedere a un drive invisibile tramite password. Capita spesso che alcuni dipendenti abbiano a disposizione degli spazi non accessibili ad altri.
Ogni sistema operativo permette di farlo e quelli delle aziende sono più sofisticati rispetto a quelli domestici. Hanno sistemi di protezione molto elaborati e possibilità di impostare password per ogni cosa. Impostare i diritti di accesso è altrettanto elementare per gli informatici, per gli altri ci sono i programmi grafici con wizard intuitivi.
Quanto costano
Vediamo quali sono i prezzi medi dei migliori hard disk esterni offline di quest’anno. Partendo dal presupposto che tutti i dischi rigidi si possano mettere online oppure offline, la scelta è molto ampia.
Praticamente tutti i dispositivi vanno bene quindi basta sceglierne uno che abbia capacità e interfaccia adatte alle proprie esigenze.
Ci sono gli hard disk esterni da 2.5 pollici auto alimentati e quelli con alimentazione separata da 3.5 pollici. La scelta è soggettiva, così come la capacità di archiviazione. Chi viaggia spesso ed ha bisogno di portarsi sempre appresso file importanti dovrà scegliere un hard disk di piccole dimensioni. I più piccoli in assoluto sono le unità di memoria a stato solido, chiamate SSD.
Le SSD sono le più veloci ma anche le più costose. Una chiavetta USB è una soluzione più comoda anche se la capacità di archiviazione non raggiungerà mai quella di un hard disk. I drive di oggi sono molto piccoli ed hanno prezzi accessibili a tutte le tasche.
Se l’archivio dovrà rimanere fermo è meglio optare per uno con alimentazione separata. Sono più veloci, affidabili e duraturi. Costano anche meno rispetto a quelli portatili ed avendo un’alimentazione indipendente non influiscono sulle prestazioni del computer.