- 1 Cosa vuol dire RAID
- 2 Il funzionamento del NAS
- 3 Il RAID è più pratico e aumenta la sicurezza dei dati
- 4 I tipi di RAID
- 5 Video tutorial: cos’è e come funziona il RAID
- 6 Classifica dei migliori hard disk esterni di Novembre 2024
Un hard disk esterno RAID significa che funziona mediante una tecnica che permette di controllare più unità contemporaneamente. In questo modo viene diminuito il rischio di guasti ed aumentano le performance del sistema.
Cosa vuol dire RAID
RAID è l’acronimo di Redundant Array of Independent Disks, che tradotto in italiano significa insieme ridondante di dischi indipendenti. Nella pratica, diversi hard disk sono inseriti dentro un apparecchio chiamato NAS (Network Attached Storage), un dispositivo collegato alla rete che permette a diversi utenti di accedere ai dati in esso contenuti. All’interno del NAS diversi dischi rigidi costituiscono una memoria di massa disponibile a chiunque abbia un dispositivo capace di connettervisi.
Dentro a un NAS vi sono coppie di hard disk indipendenti collegati tra loro in una maniera particolare comunemente conosciuta come RAID.
Questo sistema ha diverse varianti che vengono usate a seconda di ciò che si vuole ottenere e sono gestite da un controller che svolge diverse funzioni. Oltre a suddividere nella maniera adeguata i dati nei vari hard disk, si occupa di sicurezza e prevenzione dei guasti.
Il funzionamento del NAS
I vantaggi di un NAS sono tanti, anche a livello domestico. È possibile immagazzinare in un solo dispositivo tutti i dati e accedervi ogni volta che si vuole, inoltre è più sicuro rispetto ad un hard disk esterno perché è configurato in RAID. Il NAS viene venduto vuoto con alcune bay dove inserire gli hard disk a coppie.
Comprando un NAS di base con quattro bay si potranno avere altrettante coppie di hard disk e non è necessario inserirle tutte.
I dischi si possono inserire o togliere anche a caldo, cioè senza spengere l’unità, perciò si possono usare quelli che occorrono a seconda del bisogno. Ogni NAS si può configurare con una diversa tecnica di raggruppamento degli hard disk chiamata RAID.
Bisogna fare attenzione a questo particolare quando si compra un NAS, perché le possibilità di configurazione sono parecchie e diversificate fra loro.
Il RAID è più pratico e aumenta la sicurezza dei dati
RAID viene anche tradotto con Redundant Array of Inexpensive Disks ovvero insieme ridondante di dischi economici. La parola più importante della traduzione è ridondante, che in questo caso vuole significare la sicurezza dei dati anche qualora uno degli hard disk dovesse rompersi. All’inizio questa tecnica era usata per abbinare insieme dischi economici, ovvero di limitate capacità, per avere alla fine uno storage di discrete dimensioni.
Il concetto comunque non cambia: avere più hard disk da unire insieme per ottenere benefici.
A differenza di un hard disk singolo, grazie alla ridondanza i dati configurati in RAID vengono mantenuti integri anche se uno o più dischi dovessero rompersi. La sicurezza di questo sistema è dunque maggiore e più pratica rispetto ad effettuare continui backup su un altro hard disk o su uno spazio cloud. Oltre a rendere il metodo di archiviazione più sicuro, questa tecnica permette di aumentarne le prestazioni.
Per creare un semplice sistema in RAID non è indispensabile avere un NAS o un controller specifico, ma bastano due hard disk.
I tipi di RAID
Le tipologie di RAID sono molte, ma le principali e più usate sono:
- RAID 0
- RAID 1
- RAID 5
- RAID 6
- RAID annidati
- RAID proprietari
- JBOD (Just a Bunch Of Disks)
Il RAID 0 serve soprattutto per migliorare le prestazioni e prevede che i dischi siano uniti in un unico disco logico la cui capacità è la somma dei due drive solamente se hanno la stessa capienza. Per ottenere il massimo, i due hard disk devono avere la stessa capienza, altrimenti viene calcolato solamente lo spazio di quello più piccolo. Gli hard disk vengono scritti e letti in maniera parallela, il che garantisce una velocità operativa molto più alta. L’inconveniente maggiore è che se si rompe uno dei due device, tutti i dati andranno persi.
Una tecnica simile è JBOD. Anche in questo caso i due hard disk formano un unico disco logico, ma i dati vengono scritti separatamente su ognuno dei due dischi rigidi. La capacità totale in questo caso equivale alla somma e, in caso se ne rompesse uno, i dati rimarranno sull’altro.
Con RAID 1 i file vengono scritti contemporaneamente su entrambi i dischi e la capacità logica del sistema equivale a quella dell’hard disk di dimensioni più piccole.
RAID 5 viene usato solamente sui NAS da tre o più bay e non incrementa più di tanto le prestazioni del sistema perché distribuisce i file suddividendoli a blocchi. In caso di rottura di un disco si potrà comunque accedere ai dati che sono contenuti in un altro, ma la capacità logica globale del sistema è una media di tutte le unità.
RAID 6 funziona come RAID 5 ma solamente per NAS da 4 bay in su, dunque è possibile conservare i dati anche quando due HDD sono rotti. Alcuni NAS possono usare RAID annidati o RAID proprietari.
Video tutorial: cos’è e come funziona il RAID
Classifica dei migliori hard disk esterni di Novembre 2024
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