- 1 Gli hard disk meccanici si surriscaldano
- 2 Monitorare la temperatura dell’hard disk
- 3 Manutenzione ordinaria
- 4 HDD esterni che sviluppano pochissimo calore
- 5 Classifica dei migliori hard disk esterni di Maggio 2025
Bisognerebbe cercare in tutti i modi di evitare di surriscaldare l’hard disk esterno, perché questo comporta dei rischi anche gravi, fino alla bruciatura completa del device.
Gli hard disk meccanici si surriscaldano
Tutti gli hard disk meccanici con il funzionamento tendono a surriscaldarsi, perché all’interno vi sono dei componenti in continuo movimento. Se non vengono usati in lettura e scrittura si scaldano poco, ma quando girano i piatti magnetici e la testina si muove continuamente su di essi, il riscaldamento è inevitabile.
La temperatura massima di esercizio di un hard disk non dovrebbe superare i 45°, più aumenta, maggiore è il rischio di danni.
I dati possono essere letti male o addirittura persi ma c’è anche la possibilità di guasti fisici o addirittura la bruciatura definitiva dell’hard disk. In quest’ultimo caso bisogna che il calore sia veramente eccessivo e l’uso del dispositivo ininterrotto, evenienza abbastanza rara.
Un calore tale da bruciare un hard disk si può sviluppare solamente se viene posto accanto ad altre fonti di calore, anche molti device in funzione contemporaneamente dovrebbero essere tenuti distanti.
Se si impilano uno sull’altro diversi hard disk portatili e si usano continuamente tutti, ecco che si crea un forte rischio di surriscaldamento. La prima accortezza per evitare di surriscaldare l’hard disk esterno è di tenerlo lontano da fonti di calore.
Monitorare la temperatura dell’hard disk
Per scongiurare un guasto meccanico o elettronico dell’hard disk bisogna avere alcune accortezze. Molti articoli in vendita sono dotati di piedini gommati che hanno la duplice funzione di tenere il dispositivo stabile e separato dal contatto diretto con la superficie.
Tappando i fori di areazione si amplifica il rischio di sviluppare eccessivo calore.
Per controllare lo stato di tutto il sistema informatico, inclusi i dispositivi collegati, esistono parecchi software spesso gratuiti che monitorano in tempo reale ogni singolo apparato. Queste utility sono generiche o più specifiche per gli hard disk e tengono sotto controllo tutte le funzioni, inclusa la temperatura di esercizio. In qualche caso emettono un segnale acustico o un messaggio di allerta quando l’hard disk connesso sta sviluppando troppo calore.
Nel caso in cui si abbiano più dispositivi collegati contemporaneamente vanno distanziati tra loro e da qualsiasi altra fonte di calore, inclusi il computer o la stampante.
Quando l’hard disk esterno viene usato occasionalmente e per brevi periodi questo problema non si pone, perché i moderni dispositivi sono progettati per ovviare il più possibile l’inconveniente del surriscaldamento.
Manutenzione ordinaria
L’hard disk esterno andrebbe conservato dentro un contenitore e tenuto sempre pulito, perché la polvere trattiene il calore. Questa semplice accortezza previene anche altri tipi di danni, come la rottura a causa di una caduta o un danno grave dovuto al rovesciamento di liquido sull’unità.
Sono rischi che si hanno soprattutto con gli hard disk esterni auto alimentati che vengono portati in giro tutto il giorno e connessi a diversi computer, con gli hard disk esterni da 3,5 pollici non c’è bisogno di un contenitore.
Gli HDD da 3,5 pollici sono dispositivi già abbastanza protetti e più sono sofisticati, minore è il rischio di rottura o surriscaldamento. Talvolta hanno delle ventole dentro al case, soprattutto se sono molto grandi, perché più sono capienti più consumano e di conseguenza sviluppano temperature alte.
Gli hard disk esterni fissi vanno tenuti il più possibile isolati per permettere un corretto circolo di areazione che limiti il calore, perché anche questi sono a rischio di rottura o di perdita di dati.
Forse lo sono ancora più di quelli portatili, perché sono progettati per essere usati continuamente, magari collegati ad una consolle per memorizzare le partite e funzionare 24 ore su 24. Hanno quasi sempre un tasto di accensione e una spina per collegarli alla presa di alimentazione, dunque sviluppano molto più calore rispetto a quelli portatili auto alimentati.
HDD esterni che sviluppano pochissimo calore
Il calore è dannoso per tutti i componenti elettronici, non solo gli hard disk esterni o interni, dunque va limitato sempre e comunque.
Alcuni dispositivi sono dotati di ventole di raffreddamento, però se vengono posizionati su superfici morbide che tappano i fori di areazione verrà vanificata questa funzione. Se l’aria calda rimane all’interno senza nessuna possibilità di uscire cresce in maniera esponenziale le possibilità di danni meccanici o elettronici al device.
È molto raro che NAS o Docking Station siano costruiti senza accortezze speciali che evitino il surriscaldamento e gli hard disk esterni particolarmente capienti possono essere posizionati in varie maniere, sia per comodità di spazio che per ricevere più aria.
Le Docking Station per hard disk migliori sono quelle aperte, lo stesso vale per i Box, che devono essere traforati e avere delle ventole all’interno.
Il problema del calore è stato quasi del tutto superato con la nascita delle unità di memoria a stato solido, comunemente conosciute come SSD. Si tratta di hard disk superveloci che funzionano esattamente come quelli magnetici a livello pratico, però al posto di piatti e testine hanno un circuito elettronico, dunque il calore sviluppato è quasi nullo.
Classifica dei migliori hard disk esterni di Maggio 2025
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